
Concessa il 6 novembre del 1217 da Enrico III «by grace of God, king of England, lord of Ireland, duke of Normandy, Aquitanie and count of Anjou» la Carta della Foresta, di poco posteriore alla Magna Carta di Giovanni Senzaterra, è un documento di grande importanza. Come spiega il prof. Alfredo Calderale, autore del presente saggio, esso restituiva a tutti gli uomini liberi – un’espressione che Mark Twain avrebbe irriso – cioè a coloro che appartenevano alle classi sociali al di sopra dei servi della gleba, il diritto di usare le risorse delle foreste, una delle massime fonti di ricchezza dell’epoca, che i re, a partire dai tempi della conquista normanna, avevano pesantemente limitato con la creazione delle royal forests.